Chi siamo
Colibrì
Siamo una falegnameria artigianale che realizza, con persone affette da disagio psichico, oggettistica e bomboniere in legno.
Siamo attenti alla dimensione ecologica e al nostro impatto ambientale, per questo utilizziamo, quando possibile, legno di recupero riciclato e trattamenti naturali.
Valorizziamo e promuoviamo gli oggetti prodotti all’interno del centro diurno Il Cordata reinvestendo completamente il ricavato della vendita nei nostri percorsi educativi e riabilitativi; Grazie a questa attività riabilitativa, persone che, oggi, vivono una condizione di fragilità, possono recuperare capacità e competenze ed avviare percorsi di reinserimento nel mondo del lavoro.
Cordata
Il Cordata è il centro diurno psichiatrico in cui è inserito il Colibrì, attivo dal 1987, opera con l’azienda ospedaliera di Bergamo, collabora con l’Azienda Bolognini di Seriate e ha ottenuto l’accreditamento regionale nell’anno 2005. Dal 2009 è a contratto con l’ASL di Bergamo.
Cooperativa Sociale AEPER
La cooperativa sociale AEPER è nata nel 1986 all’interno delle attività del gruppo AEPER, come convinta scelta di imprenditorialità sociale: le competenze maturate all’interno del gruppo sono state così messe a disposizione delle persone e delle comunità locali, al fine di rispondere con crescente professionalità ai bisogni emergenti.
In questi anni AEPER ha continuamente sviluppato, organizzato e gestito progetti e servizi nella profonda convinzione che proprio le persone siano la vera ricchezza della cooperativa: operatori, volontari, sostenitori e tutte le persone che vengono accompagnate per una parte della loro vita all’interno dei servizi.
Il lavoro, il sostegno e la presenza di tutte queste persone hanno permesso l’emergere di emozioni che sempre più si sono tradotte in cultura, un ponte tra il territorio e le situazioni di disagio e di emarginazione, racconti di vita che diventano storia, nei suoi aspetti positivi e nelle sue fatiche.
In AEPER investire sulle persone significa confrontarsi quotidianamente con i bisogni che esprimono e cercare di farsene carico per quanto è possibile.
AEPER si impegna costantemente a mantenere aperti tutti i propri servizi di accoglienza del disagio e di promozione delle risorse individuali. Proprio per questo, da gennaio 2013 la cooperativa AEPER ha scelto di gestire, oltre alla parte dei servizi socio-sanitari, formativi ed educativi, anche le attività finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate, diventando così cooperativa sociale di tipo misto A + B. In questo modo si consolidano e si incrementano la quantità dei progetti e del numero degli operatori occupati, accanto alla qualità dei servizi e alla professionalità che esprimono.
L’impegno di AEPER è essere sempre più attiva nelle comunità locali, perché possano diventare maggiormente accoglienti, anche attraverso progetti di sensibilizzazione e di incontro con i gruppi del territorio.
Mission
Rendiamo concreta la solidarietà realizzando attività educative, sociali, sanitarie e di inserimento al lavoro orientate ai bisogni delle persone, alla prevenzione del disagio, all’accoglienza ed al reinserimento sociale.
Vision
Promuovere l’accoglienza, lo sviluppo, l’autonomia personale, l’integrazione sociale ed il benessere nella comunità locale, con particolare attenzione a tutti coloro che vivono la fragilità e il disagio.
La cooperativa e Arcabas
La cooperativa AEPER è la componente operativa del Gruppo, quella cioè che, nella quotidianità dei progetti condivisi, gestisce dal punto di vista amministrativo ed organizzativo le dimensioni concrete.
Le mostre di ARCABAS sono azioni comuni al Gruppo AEPER, ma è la cooperativa che maggiormente si attiva nella componente logistica.
Il laboratorio legno Colibrì è un progetto dell’Area Salute Mentale della cooperativa sociale AEPER, ad essa afferisce sia dal punto di vista progettuale che economico.
Gruppo AEPER
La storia di AEPER è nata a piccoli passi ed ha assunto forme e racconti diversi a seconda delle varie fasi della sua vita: ogni tappa fotografa e contiene il significato del percorso fin lì svolto.
Il primo tratto è stato quello caratterizzato dal volontariato giovanile 1975: tempo (anni) nel quale focalizzare ciò che vogliamo fare insieme avendo uno sguardo al contesto sociale e alle problematiche che esprime. La tossicodipendenza è uno degli aspetti che emerge con maggiore urgenza nell’ambito della condizione giovanile.
Si definisce meglio il progetto sociale, politico e culturale nel quale ci vogliamo muovere che diventa l’anagramma della nascente associazione: animazione educazione, prevenzione e reinserimento.
La fase associativa 1980 esprime la volontà di dare un impegno visibile e continuativo sul territorio provinciale. Questi anni ci consentono di approfondire e dare visione e contenuto a come vogliamo porci nelle politiche sociali. Avere forma giuridica è un passaggio che fa assumere identità e responsabilità ai volontari.
In questo quadro nasce l’esperienza della Comunità Nazareth come comunità di accoglienza residenziale di giovani in condizione di dipendenza da sostanze e si avvia l’operatività quotidiana. Incontriamo nuovi bisogni e nuove situazioni di marginalità nel nostro territorio e citiamo in particolare giovani con patologie psichiatriche. Oltre alla comunità di accoglienza, servono altre risposte e nascono i primi laboratori occupazionali diurni.
L’associazione ci dà identità e riconoscibilità e ci rende interlocutori di diverse realtà del territorio bergamasco. La formazione e la facilitazione dei processi di partecipazione attiva dei cittadini (le scuole popolari e il metodo socioculturale dell’animazione) diventano le strategie di sviluppo dell’associazione e ci aiutano a creare una rete di soggetti provinciali con i quali interagire costantemente. Qui nascono molte disponibilità familiari che diventeranno la
nascente rete di famiglie accoglienti.
Lo sviluppo di questa operatività rende necessario l’individuazione di un nuovo soggetto giuridico – la cooperativa sociale – che possa permettere di strutturare e sviluppare quanto avviato. Alcuni volontari fanno una scelta di campo e diventano i primi operatori della cooperativa.
Il mantenimento della stessa denominazione indica la volontà di continuare il progetto socio-culturale e politico dell’esperienza originaria.
Dal 1986 ad oggi si è strutturata in 5 aree di intervento (minori, salute mentale, neuropsichiatria infantile e lavoro) ed è diventata una cooperativa mista (sociale e di inserimento lavorativo).
A continuare questa avventura concorrono, oltre agli operatori, tanti amici che in forme diverse si sentono solidali con la mission di AEPER: nasce la Fondazione Don Primo Bonassi che insieme alla famiglia Brozzoni apportano donazioni immobiliare importanti.
Le varie tappe storiche e progettuali non hanno annullato quelle precedenti e quindi il gruppo AEPER è una storia, creata nel tempo e fatta da diversi protagonisti – oggi diventati organismi – che si riconoscono e ritrovano nel dare maggiore consistenza al progetto comune.
Il Gruppo e Arcabas
L’amicizia tra AEPER e Arcabas affonda le proprie radici nell’incontro tra due uomini, don Emilio, che di AEPER è l’iniziatore e Jean Marie Pirot. Il loro legame ha nutrito ogni progetto comune, ogni idea condivisa, ogni sogno.
Grazie alla loro amicizia sono nate la Chiesa della Resurrezione al Pitturello di Torre de’Roveri (BG) e la Cappella della Riconciliazione presso l’Agriturismo La Pèta di Costa Serina (BG).