Jean Marie Pirot, in arte Arcabas, è nato in Francia (in Lorena) nel 1926 e morto il 23 agosto 2018 nella sua casa a St. Pierre de La Chartreuse.
Artista eclettico, ha usato la sua straordinaria vena artistica per creare dipinti, sculture, incisioni, mosaici, vetrate.
Uomo di profonda fede, ha sostenuto di essere uno strumento nelle mani del Signore.
I suoi quadri parlano. Trasmettono quei messaggi che egli, come ‘strumento’, ha sentito di dover e voler condividere con noi.
Egli diceva che Si può conoscere un uomo dai suoi pensieri e dalle sue azioni, che lo riflettono come uno specchio. A questo riguardo, l’opera d’arte è esemplare: specchio per il suo autore, sa essere rivelazione discreta, ma efficace e sicura, dell’intera Creazione.
Per Arcabas, l’arte era una nuova forma di creazione, era l’utilizzo di una materia profumata di terra e di cielo di cui si servono quegli imitatori appassionati ed ingenui che sono gli artisti, ai quali (ne sono certo, diceva Arcabas) Dio concede il suo sorriso e la sua tenerezza.
Nessuno può rimanere indifferente davanti alle sue opere, che davvero sanno parlare al cuore, che sanno parlare di fede e trasmettere l’amore di Dio meglio di tanti testi e di tante parole.
Arcabas e sua moglie Jaqueline (scomparsa nel 2017), hanno vissuto per trent’anni a Saint Pierre de Chartreuse, nell’Isère, a una manciata di chilometri dalla Chiesa di St. Hugues de Chartreuse, un museo vivo che racchiude moltissime opere che l’artista ha donato e che costituiscono tre diversi, incredibili cicli capaci di raccontare le diverse età dell’artista.
“A mio rischio e pericolo mi sono dichiarato pittore”, diceva Arcabas.